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Municipio Centro Est | 13 aprile 2021, 15:10

Lo sport è salute. Piscine e palestre sono sicure e igienizzate, la chiusura crea danni fisici e morali soprattutto ai giovani

Angiolo Chicco Veroli, presidente della Società Sportiva Andrea Doria, nata nel 1895, assicura che gli impianti hanno seguito in modo “maniacale” tutti i protocolli anti virus per evitare i contagi

Lo sport è salute. Piscine e palestre sono sicure e igienizzate, la chiusura crea danni fisici e morali soprattutto ai giovani

È quasi un accorato appello a permettere di tornare a praticare sport, quello di Angiolo Chicco Veroli, presidente della Società Sportiva intitolata al grande e storico comandante genovese Andrea Doria, con sede in Carignano a Genova, che si dice certo come lo stop all’attività di piscina e palestre faccia più danni che se restassero aperte.

“È trascorso ormai oltre un anno dall’inizio di questa crisi sanitaria - dice Veroli - e in tale periodo la nostra struttura, ma anche tutte le altre realtà sportive della città, sono state obbligate a sospendere l’attività, chiudere gli impianti, poi riaprire e richiudere, farne ripartire alcune ed altre no, ed ancora oggi siamo costretti a selezionare chi possa fare sport e chi non lo possa fare. Attualmente soltanto chi è impegnato in attività agonistiche e deve allenarsi per queste può entrare. E ciò avviene nonostante abbiamo sempre seguito in maniera che direi maniacale i vari protocolli imposti dalle Federazioni Sportive e seguito tutte le regole indicate, nella massima attenzione e precisione. Ci sono stati chiesti ingenti sforzi organizzativi e grandi sforzi economici, in maniera che i nostri ragazzi potessero trovare strutture pulite, come del resto era nostra cura fare anche prima del Covid. Abbiamo igienizzato con il massimo scrupolo le strutture che erano e sono in grado di affrontare questa pandemia in tutta adeguatezza e sicurezza”.

Ma tuttavia gli impianti restano chiusi, constata amaramente il presidente della Doria, che sottolinea come ci si sia “rimboccati le maniche” per tenere piscine e palestre in sicurezza. “Sono sicure anche ora - assicura Veroli - come possono testimoniare gli atleti agonisti che frequentano gli impianti sportivi”.

Ed indica anche l’importante impatto negativo economico per i molti tecnici che tali strutture sono state costrette a lasciare a casa, già di per sé nefasto. Ma, sostiene, c’è un aspetto sociale che desta grandissime preoccupazioni: “Fermare lo sport di base - dichiara - crea danni allo sviluppo dei più piccoli e impedisce di prevenire danni fisici ai più grandi, senza pensare che i nostri ragazzi dove andranno? Magari in giro a fumare sigarette e con la mascherina abbassata? Mentre lo sport è disciplina, insegnamento a rispettare le regole. Non sarebbe stato meglio allora lasciare aperti gli impianti sportivi, piscine, palestre, che hanno mostrato di saper creare ambienti sani e rispettosi delle norme igieniche adeguate al momento?”.

Se non si riprenderà al più presto a permettere di praticare attività fisica in adeguate e attrezzate strutture, per Veroli “assisteremo al verificarsi di un danno mentale, morale e fisico generalizzato”. “Speriamo allora nella scienza, nella medicina e nel buon senso per tornare tutti a praticare il nostro sport preferito e tornare alla nostra vita di sempre. Speriamo, almeno, di poter ripartire con i centri estivi, come lo scorso anno”, auspica e si augura il presidente Veroli.

Dino Frambati

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